Se ne sta lì. Se ne sta lì ad aspettare che il tempo passi. Non brutto tempo. Non bel tempo. Solo il tempo necessario. Ed è difficile darle una forma. Potrebbe avere quella di una nuvola, oppure, meglio, quella di un tatuaggio. Uno di quelli che ci facevamo da bimbi e che piano, piano perdevano pezzi, scolorivano, se ne andavano. Se ne andrà così questa nostalgia, lasciando posto al ricordo, quello sì, più sostenibile, all’entusiasmo della progettualità, del fare ancora, vedersi, incontrarsi di nuovo. E’ che quando le persone invadono allegramente una casa, risate d’argento s’intrecciano nell’aria e si mescolano al piacere di stare insieme, il tempo per solidarietà dovrebbe rallentare. Come dici? Sono cinque anni che non ci vediamo? Stare bene fin da subito, come prima, come è sempre stato tra di noi. Allora sì che la nostalgia t’imprigiona perché adesso la distanza non si misura più in passi oppure in pedalate. Come ho fatto questi cinque anni ad ignorare la mancanza di una sintonia così naturale. Come ho fatto a fare senza.
La nostalgia se ne sta lì, stasera. Mi guarda di lato. Lo fa con garbo senza insistenza. Anche lei sa che certe alchimie si verificano raramente tra gli uomini e quando questo accade non è facile farne a meno. Forse bisognerebbe vivere come fa l’Agnese con la valigia sempre pronta senza attaccarsi a niente, o come fa la Rina che non compra fiori recisi perché tanto poi appassiscono, che non prende un gatto perché poi quando morirà non vuole starci male, che non si lascia contagiare dalle emozioni. Non lo so. Non lo so come si dovrebbe vivere per non sentire questo vuoto che assomiglia ad un distacco ma non è così tragico, che assomiglia ad un ricordo ma non è libero. Non lo so come bisognerebbe vivere. So soltanto che quando chiudo gli occhi, anche solo per un attimo, per fortuna riesco ancora a vedere nitido il tuo sorriso.
Chiudere gli occhi e riuscire a vedere. Doni del cuore.
Ovvìa. Prendiamolo come dono ;-)
E io so soltanto che non ci sono parole migliori di queste per raccontare la nostalgia.
Mi sono commossa.
Lo riferirò alla nostalgia. Magari è contenta. Grazie Miss, sei sempre generosa.(a me stanno simpatiche le persone che sanno ancora commuoversi).
Come la Rina e l’Agnese vorrei essere anche io. Bellissimo, e quanta sintonia.
Ok. Facciamo così, tu prova. Se poi funziona mi adeguo anch’io.;-)
Bisognerebbe vivere proprio così, provando ogni gradazione di sentimento fino alla nostalgia. Dolcissime parole le tue, ti abbraccio forte…
Io sono esperta e non mi faccio mancare nulla. E a dirla tutta, nemmeno me ne vergogno. Grazie cara. Ricambio l’abbraccio :-)
la nostalgia come le lacrime, non si dovrebbe mai avere paura di manifestarle!!!
Nemmeno certi panini prima di andare a dormire ;-)
che bello! e che bella la nostalgia che guarda con garbo senza insistenza.
un saluto
Ecco, spero che al di là dell’oceano, tu al limite provi la stessa :-)
Sì e per questo ti ringrazio di questo post :-)
brava!
hai una dolcezza che mi colpisce in profondità.
anche la tua scrittura è dolce.
non potevi descrivere la nostalgia in modo migliore.
hai una sensibilità rara e sai comunicare.
proprio molto bella la tua chiusa.
grazie.
ti abbraccio
gb
Quanti complimenti! Grazie davvero. Arrossisco senza fare rumore :-)
Arrossire in silenzio!
Che incanto, pennabianca cara!
Tu sei una persona rara!:-)
Buona giornata.
gb
arrossire facendo rumore è quasi impossibile… il fatto è che quasi nessuno arrossisce mai… basta arrossire per fare una cosa originale, credo
si può arrossire facendo smorfie, lievemente rumorose, tipo gridolini, che rompono anche il silenzio, im.
l’ arrossire nasce troppo poco oggi.
sorriso
gb
grazie, pennabianca, per il tuo ospitare la mia replica a im.
uh… che schifo di modo di arrossire, mamma mia… mi fa pensare a una bambola assassina, o a un pedofilo da oratorio… no no no meglio il silenzio! grazie, pennabianca, per il tuo ospitare le mie idiozie replicanti e replicose rivolte a gb
il grande potere del silenzio, im!
un sorriso
gb
grazie sempre, pennabianca!:-)
Quando scrivi di queste cose, ti leggo e fa sempre un po’ male…
e quel “come ho fatto” aleggia minaccioso sulla mia tranquillità razionale. Abbracci
Ah!Ah! La tua tranquillità razionale secondo me avrebbe bisogno di una scossettina :-)
Per carità, non hai idea… :) ho vissuto troppo pericolosamente ora sono in “pensione”
harrison ford insegna che indiana jones non va MAI in pensione, stravagaria
Dolce e commovente…come sempre sai fare tu
Frignone! :-)
bellissime parole le tue cara penna……..io spesso sono nostalgica ma è bello peerchè vuol dire che ho vissuto un bel periodo…..un abbraccio
Io non sono nostalgica di natura. Non sono una persona che guarda indietro e che si crogiola nei ricordi, ma lo sono del passato prossimo :-)
“Non lo so come si dovrebbe vivere per non sentire questo vuoto che assomiglia ad un distacco” non credo sa la prima volta che la letteratura umana si pone il problema, sai? Temo che la risposta di maggior successo sia: si dovrebbe vivere ubriachi
Vabbé per i mistici anche in estasi. Un’accettabile via di mezzo, no?
trovala!
Troviamola! Chi la trova per primo passa il brevetto :-) (ti ho scritto mail, guarda)
Ma che bella descrizione della nostalgia…con una vena di malinconia per ciò che non si è riusciti, forse a cogliere….attimi in cui ci si rende conto di come si è fatto a vivere senza…o, alcuni casi, a vivere…senza pensarci.
E poi basta un nulla…una nuvola e si crea come per una magia sconosciuta…quella nostalgia che hai dolcemente descritto.
Complimenti
.marta
Ognuno legge nelle parola ciò che sente più suo. Questa è per me una nostalgia viva e non fatta di rimpianti. Almeno per me. Grazie Marta, sei sempre carina.
mi sento solidale in tutto quanto hai detto, e pure in (benevola) opposizione a quanto hai scritto: la nostalgia è quanto di più bello ci è dato avere, è la cartina di tornasole che le nostre azioni, il nostro andare e tornare, non sono state un girare a vuoto, ad ogni giro di giostra abbiamo raccolto qualcosa e ce lo portiamo dentro.
“non lo so come bisognerebbe vivere”, dici, bisognerebbe vivere esattamente come fai, assaporando le emozioni, coltivando gli attimi e le persone, mettendosi in gioco e in vero, rendendo il distacco una gioia proiettata ad un futuro ritrovarsi.
e poi, possibile che non ti sia accorta che in quegli istanti il tempo per solidarietà davvero rallenta?
bel pezzo di scrittura al servizio dell’emozione
ml
Grazie per le tua belle parole. Per l’attenzione, la generosità d’animo. Se fossi Napolitano ti avrei fatto fare l’undicesimo saggio :-)
ahah, sai che disastri!!
la nostalgia è il sasso nella scarpa di noi animi inquieti, di noi sempre alla ricerca. camminiamola questa nostalgia, pedaliamola via, un sorriso e poi passa, tanto fa parte di noi e la sentiamo uguale anche se ci piacerebbe di no.
Qualcuno che mi capisce :-)
difficile pensare di farne a meno, ché alla fine poi le (poche) cose di cui si ha nostalgia son forse quelle che ti regalano la preziosità dell’oggi. fatica a distaccarsi, finché non arriva la consapevolezza che son poi quelle che sai conservare meglio nella memoria, e allora le lasci andare alla ricerca di nuovi cammini. o strade da pedalare.
In fondo la nostalgia non è così devastante o immobilizzante quanto altre forme di “tormento” ;-) Secondo me è quella più naturale.
“Anche lei sa che certe alchimie si verificano raramente tra gli uomini e quando questo accade non è facile farne a meno.”
E bisognerebbe lottare per difenderle, in ogni modo.
Aggiungo io.
Bel post.
r.
Hai detto bene “lottare” Ci vuole coraggio.
grazie per il passaggio :-)
Quando capita vorrei essere brasiliano perchè soffrire di saudade fa più figo….
Oh! Gato de Ipanema :-)
Quella fotografia…:-)
La nostalgia è una luce che buca le nubi ed i cui raggi giungono a noi.
Amo la nostalgia, uno degli stati d’animo più dolci, anche se velato di melanconia, che ci ricorda che abbiamo vissuto in senso pieno.
gb
Più leggo qualche tuo scritto, pennabianca, più mi rendo conto di quanto sia notevole la tua scrittura.
Troppo buona :-) Grazie comunque
No, cara!
Solo sincera.
Tu trasmetti serenità, poi.
Hai un sorriso molto comunicativo, pennabianca!
Questo è qualcosa di impagabile!
Grazie.
gb
forse si è nostalgici di quella parte di se stessi che vorremmo prevalesse, e spesso non ci riesce
oppure no, la nostalgia è un vuoto che colmare ci priverebbe del gusto di provarla
oppure no. Molto deciso, vero?
:-)
Sarebbe bello ci scrivessi una poesia. Chissà che bellezza viene fuori con le immagini originali che ti contraddistinguono.
accolgo, molto volentieri, l’invito
:-)
Credo che bisognerebbe vivere con la valigia sempre pronta e attaccarsi a tutto. E trattenerlo negli occhi.
Potrebbe essere la soluzione ;-) Ciao Claudia
Questo post è proprio bello. Figurarsi se io so come si debba vivere. Ho passato parecchi anni in gioventù cercando la strada per non farmi male. Ora è il mio passatempo preferito.
No, no farsi male no. Farsi bene e magari mandare affanculo qualcuno ;-)
bello…bello…questo post, com’è vero che ci tocca un pò tutti!!
La nostalgia per le persone care ed anche per alcuni luoghi.
un caro saluto
E’ vero. E’ un sentimento che ci appartiene e del quale non dobbiamo vergognarci.
Come sempre la delicatezza ti contraddistingue. Il bello di “questa nostalgia” è che diventa quasi piacevole nella sua indolenza. Non è mai invasiva, si mostra discreta e riappare quando meno te lo aspetti. È proprio come dici, ha la forma di una nuvola che con irregolarità si dispone talvolta nel cielo limpido. Ma è pure bello che ci sia e non preferirei evitare quella nuvola solo per inseguire solo il sole con la mia valigia!
PS quei tatuaggi di bambini che si scolorivano già prima di trasferirli sulle braccia erano “bellissimi” perché ci facevano sentire grandi ;)
Eppure Lois, noi metereopatici il sole lo desideriamo alla grande.Forse la nostalgia ti dà il valore di alcune persone, di alcuni sentimenti, di alcuni luoghi. (si compravano o si trovavano omaggiati con qualcosa, quei tatuaggi fantastici? )
nelle gomme da masticare…o nelle patatine ;)
Sìììì, fantastiche le decalcomanie che si trovavano nelle merendine alla fine degli anni ottanta! Che splendida madeleine in questo venerdì di pioggia! Grazie del post e delle emozioni che ho dovuto trattenere davanti al computer dell’ufficio… Grazie davvero!
Infilarsi negli uffici di nascosto mi intriga molto. Grazie a te per essere passata di qui :-)
Nostos è il ritorno: il ritorno a cosa? Solo ad un momento precedente della vita? O a qualcosa di ancora più ancestrale, talmente più lontano da averne obnubilato la memoria e portarne fievoli tracce solo, forse, nei pori della pelle, o in un punto infinitesimo dei nuclei delle nostre cellule, degli atomi degli elementi chimici che compongono il nostro corpo? Qualsiasi cosa sia, credo che la nostalgia sia un sentimento dolceamaro di assoluta bellezza, dal buono e vivo sapore, che contiene molto più di quanto la provochi, e ci congiunga ad uno smarrimento sublime e inspiegabile, tendendoci verso un indecifrabile infinito. Io, quando riesco a provarla, sento che ho districato i miei nodi, sciolto i miei rancori, e ho raggiunto, finalmente, uno stato di quiete e di accettazione del mio passato e perciò del mio presente…
Cri, che bel commento. Profondo, psicologico, filosofico e anche un po’ mistico. Grazie ;-)
Per me nostalgia fa sempre rima con malinconia!
mi piace il tuo modo di scrivere e di usare delicatamente le parole nelle quali mi ritrovo molto spesso e mi ci riconosco
grazie
che sia una bella giornata,
ciao Ondina
Grazie Ondina, ricambio il sorriso :-)
Un distacco non tragico e un ricordo non libero. è tante cose, è praticamente quasi tutto…
brava!!!
Più o meno. Grazie eh! :-)
come stai? sei mancata per un pò
Bene. Ho solo avuto poco tempo e decine e decine di post da leggere ;-)
Il sorriso,o il suono di una risata cristallina,vissuto nel silenzio di un ricordo,fa un rumore assordante…Pezzo stupendo davvero. :)