La nostalgia

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Se ne sta lì. Se ne sta lì ad aspettare che il tempo passi. Non brutto tempo. Non bel tempo. Solo il tempo necessario. Ed è difficile darle una forma. Potrebbe avere quella di una nuvola, oppure, meglio, quella di un tatuaggio. Uno di quelli che ci facevamo da bimbi e che piano, piano perdevano pezzi, scolorivano, se ne andavano. Se ne andrà così questa nostalgia, lasciando posto al ricordo, quello sì, più sostenibile, all’entusiasmo della progettualità, del fare ancora, vedersi, incontrarsi di nuovo. E’ che quando le persone invadono allegramente una casa, risate d’argento s’intrecciano nell’aria e si mescolano al piacere di stare insieme, il tempo per solidarietà dovrebbe rallentare. Come dici? Sono cinque anni che non ci vediamo? Stare bene fin da subito, come prima, come è sempre stato tra di noi. Allora sì che la nostalgia t’imprigiona perché adesso la distanza non si misura più in passi oppure in pedalate. Come ho fatto questi cinque anni ad ignorare la mancanza di una sintonia così naturale. Come ho fatto a fare senza.
La nostalgia se ne sta lì, stasera. Mi guarda di lato. Lo fa con garbo senza insistenza. Anche lei sa che certe alchimie si verificano raramente tra gli uomini e quando questo accade non è facile farne a meno. Forse bisognerebbe vivere come fa l’Agnese con la valigia sempre pronta senza attaccarsi a niente, o come fa la Rina che non compra fiori recisi perché tanto poi appassiscono, che non prende un gatto perché poi quando morirà non vuole starci male, che non si lascia contagiare dalle emozioni. Non lo so. Non lo so come si dovrebbe vivere per non sentire questo vuoto che assomiglia ad un distacco ma non è così tragico, che assomiglia ad un ricordo ma non è libero. Non lo so come bisognerebbe vivere. So soltanto che quando chiudo gli occhi, anche solo per un attimo, per fortuna riesco ancora a vedere nitido il tuo sorriso.

72 thoughts on “La nostalgia

  1. brava!
    hai una dolcezza che mi colpisce in profondità.
    anche la tua scrittura è dolce.
    non potevi descrivere la nostalgia in modo migliore.
    hai una sensibilità rara e sai comunicare.
    proprio molto bella la tua chiusa.
    grazie.
    ti abbraccio
    gb

          • si può arrossire facendo smorfie, lievemente rumorose, tipo gridolini, che rompono anche il silenzio, im.
            l’ arrossire nasce troppo poco oggi.
            sorriso
            gb
            grazie, pennabianca, per il tuo ospitare la mia replica a im.

            • uh… che schifo di modo di arrossire, mamma mia… mi fa pensare a una bambola assassina, o a un pedofilo da oratorio… no no no meglio il silenzio! grazie, pennabianca, per il tuo ospitare le mie idiozie replicanti e replicose rivolte a gb

  2. Ma che bella descrizione della nostalgia…con una vena di malinconia per ciò che non si è riusciti, forse a cogliere….attimi in cui ci si rende conto di come si è fatto a vivere senza…o, alcuni casi, a vivere…senza pensarci.
    E poi basta un nulla…una nuvola e si crea come per una magia sconosciuta…quella nostalgia che hai dolcemente descritto.

    Complimenti
    .marta

  3. mi sento solidale in tutto quanto hai detto, e pure in (benevola) opposizione a quanto hai scritto: la nostalgia è quanto di più bello ci è dato avere, è la cartina di tornasole che le nostre azioni, il nostro andare e tornare, non sono state un girare a vuoto, ad ogni giro di giostra abbiamo raccolto qualcosa e ce lo portiamo dentro.
    “non lo so come bisognerebbe vivere”, dici, bisognerebbe vivere esattamente come fai, assaporando le emozioni, coltivando gli attimi e le persone, mettendosi in gioco e in vero, rendendo il distacco una gioia proiettata ad un futuro ritrovarsi.
    e poi, possibile che non ti sia accorta che in quegli istanti il tempo per solidarietà davvero rallenta?
    bel pezzo di scrittura al servizio dell’emozione
    ml

  4. la nostalgia è il sasso nella scarpa di noi animi inquieti, di noi sempre alla ricerca. camminiamola questa nostalgia, pedaliamola via, un sorriso e poi passa, tanto fa parte di noi e la sentiamo uguale anche se ci piacerebbe di no.

  5. difficile pensare di farne a meno, ché alla fine poi le (poche) cose di cui si ha nostalgia son forse quelle che ti regalano la preziosità dell’oggi. fatica a distaccarsi, finché non arriva la consapevolezza che son poi quelle che sai conservare meglio nella memoria, e allora le lasci andare alla ricerca di nuovi cammini. o strade da pedalare.

  6. Quella fotografia…:-)
    La nostalgia è una luce che buca le nubi ed i cui raggi giungono a noi.
    Amo la nostalgia, uno degli stati d’animo più dolci, anche se velato di melanconia, che ci ricorda che abbiamo vissuto in senso pieno.
    gb
    Più leggo qualche tuo scritto, pennabianca, più mi rendo conto di quanto sia notevole la tua scrittura.

  7. forse si è nostalgici di quella parte di se stessi che vorremmo prevalesse, e spesso non ci riesce

    oppure no, la nostalgia è un vuoto che colmare ci priverebbe del gusto di provarla

    oppure no. Molto deciso, vero?

    :-)

  8. Questo post è proprio bello. Figurarsi se io so come si debba vivere. Ho passato parecchi anni in gioventù cercando la strada per non farmi male. Ora è il mio passatempo preferito.

  9. Come sempre la delicatezza ti contraddistingue. Il bello di “questa nostalgia” è che diventa quasi piacevole nella sua indolenza. Non è mai invasiva, si mostra discreta e riappare quando meno te lo aspetti. È proprio come dici, ha la forma di una nuvola che con irregolarità si dispone talvolta nel cielo limpido. Ma è pure bello che ci sia e non preferirei evitare quella nuvola solo per inseguire solo il sole con la mia valigia!
    PS quei tatuaggi di bambini che si scolorivano già prima di trasferirli sulle braccia erano “bellissimi” perché ci facevano sentire grandi ;)

  10. Sìììì, fantastiche le decalcomanie che si trovavano nelle merendine alla fine degli anni ottanta! Che splendida madeleine in questo venerdì di pioggia! Grazie del post e delle emozioni che ho dovuto trattenere davanti al computer dell’ufficio… Grazie davvero!

  11. Nostos è il ritorno: il ritorno a cosa? Solo ad un momento precedente della vita? O a qualcosa di ancora più ancestrale, talmente più lontano da averne obnubilato la memoria e portarne fievoli tracce solo, forse, nei pori della pelle, o in un punto infinitesimo dei nuclei delle nostre cellule, degli atomi degli elementi chimici che compongono il nostro corpo? Qualsiasi cosa sia, credo che la nostalgia sia un sentimento dolceamaro di assoluta bellezza, dal buono e vivo sapore, che contiene molto più di quanto la provochi, e ci congiunga ad uno smarrimento sublime e inspiegabile, tendendoci verso un indecifrabile infinito. Io, quando riesco a provarla, sento che ho districato i miei nodi, sciolto i miei rancori, e ho raggiunto, finalmente, uno stato di quiete e di accettazione del mio passato e perciò del mio presente…

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