Con il vento nei capelli

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Anonimo parcheggio di periferia. L’ideale per stare in auto un paio d’ore. Nell’attesa. Davanti al parcheggio c’è un campo di atletica ma non c’è nessuno. Quasi nessuno. Il tempo è grigio, incerto. A momenti comincia a piovere forte, poi smette ed esce il sole. Ma siamo in estate. C’è solo una ragazza, esile, attillata nella sua silouette fucsia che libera due gambe da ballerina e una donna un po’ più grande lì con lei. La donna grande tiene spesso le braccia conserte mentre un cronometro le penzola dalle mani. La ragazza, che potrebbe chiamarsi Martina, Valentina oppure Aurora, prova e riprova lo scatto della corsa ad ogni “hop”che la donna pronuncia e poi sfreccia veloce lungo il rettilineo dei cento metri. Prova e riprova più volte. Due ore. Tutto il tempo che sono in auto nel parcheggio.
“ Si può sempre migliorare mi dice il dentista ieri. Perché non farlo?” Forse pensa così anche la ragazza china sui blocchi di partenza. Forse pensa così anche la donna dalle braccia conserte e dal cronometro in mano. Dove finisce la possibilità di migliorarsi. Dove comincia la resa. Quando la resa è un atto di fede e quando invece è solo la voce di quella parte di noi pigra, abitudinaria, che boicotta il nuovo e costruisce una filosofia di vita adatta a compiacerci.
“…Ma se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante, cancella con coraggio quella supplica dagli occhi tuoi. Molto spesso la saggezza è la prudenza più stagnante e dietro la collina c’è il sole…” Canta un Battisti d’annata in sottofondo.
“Vorrei una bicicletta rosa”. Chiede la mia nipotina come premio per la sua brillante pagella. “Nuova e rosa! Come quella di Gemma”. “Non se ne parla”. Replica immediatamente mia sorella. “Costa tantissimo e da noi la bici si usa solo un paio di mesi l’anno e nel piazzale intorno casa. Tutt’al più una bici usata. E poi magari scegli qualcos’altro.” Ma devi comprargliela adesso che siamo in estate. Quando vuoi comprargliela a novembre?” Intervengo io, mentre mia nipote mi guarda con l’occhio di chi ha trovato un fervido alleato. “Guardo su internet magari trovo qualcosa” aggiungo per rafforzare la complicità. Su internet le bici usate ci sono ma sono lontane e non le spediscono. “Devi comprargliela nuova” dico a mia sorella “ se la merita”. L’opera di convincimento va a buon fine. Prima di andare ad acquistarla, presso un grande centro commerciale di articoli sportivi, mi fermo in un negozio- mercatino dell’usato giù in città. “ E’ arrivata stamattina. Un vero affare. Se veniva stasera non la trovava più”. Mi dice prontamente il commesso.
Riprendo la strada dei monti con la bici in macchina. Iris si chiama. Lei ha un nome certo. Penso al piacere del vento nei capelli, della libertà che si assapora pedalando, correndo, pattinando, andando in motorino. Andando. “Quando desideri ardentemente qualcosa e lo fai con amore scevro da bisogno o da possesso, l’universo intero si muove nella tua direzione”. Questo direbbe il vecchio saggio. Sorrido a me, a te, alla vita, mentre guardo Iris dallo specchietto retrovisore. Non dimentichiamo mai quel vento tra i capelli. Non trascuriamolo. Non soffochiamolo. Mai.

46 thoughts on “Con il vento nei capelli

  1. A parte che a me quella staccionata sembra di conoscerla e a parte anche che da un po’ aspettavo un tuo nuovo post, anche non fosse quella staccionata e anche ti leggessi per la prima volta, questo brano “mi garba” assai, e non solo per la bici :-)
    ml

  2. e brava la zia…………….cosa non si fa per i nipoti, e lei la “nipotina” non dimenticherà mai l’ebrezza del vento nei capelli, magari pedalando con te!

  3. mi fa sorridere che le tue grandi considerazioni filosofiche, se non ricordo male, nascano spesso dal dentista…
    un plauso all’insistenza della zia, la bici è un regalo di movimento, di autonomia, di sfida (altro che due mesi l’anno nel piazzale! no no no sorella di pennabianca, non ci siamo proprio! :-P )
    (bentornata, era un po’ che mancavi da queste parti)

  4. Nipotina fortunata col vento nei capelli, me la immagino, immagino la sua espressione e la tua… Bello leggerti come sempre, come fare un bel respiro profondo e rilassarsi in un sorriso :)

  5. Assieme ad un altro paio di cose che mi sono assurdamente care – minuzie, in confronto a quello – porto ancora e sempre con me, nel mio portafoglio, accuratamente ripiegato, il disegno dei ricci che lei ha fatto per noi ormai quasi un anno fa, assieme al prezioso ricordo di sapori squisiti e genuini e di una serata di quiete e di dolcezza incantevole. E’ bello poterla immaginare con discreta precisione, la tua fantastica nipotina, poterla visualizzare sul piazzale, in quel posto tanto ameno in mezzo ai monti e ai boschi, lei e la sua bicicletta, e il vento che corre assieme a loro :)))

    • Che bel pensiero. Grazie caro ammennicoli. Non è proprio il momento più bello della mai vita ma passerà. Prima o poi torno,.non ho dimenticato questo posto e nemmeno voi. Vi penso spesso. Davvero.un abbraccio grande.

  6. Ehi … @White-pen …. passano le stagioni, muta il sole nel suo errare, ma Tu, col vento nei capelli o intabarrata sotto la neve, in riva al tuo fiume o sotto stelle …. sei sempre

    :-)

  7. mi viene questa riflessione, una bici è libertà… una bici è possibilità… una bici è autonomia. Hai fatto un bel regalo a tua nipote e lei, son convinto, non se lo dimenticherà. Bello sarebbe poter immagazzinare il vento nei capelli e usarlo quando si è di fronte ad un incerto orizzonte.

  8. @Pen … dove sei ??? :shock:
    Ti prego … non svanire come all’ alba i sogni nostri, non sparire !
    No, non Tu … non la tua ansa di fiume dove mi innamorai di te, e dove ogni volta t’ aspetto coi tuoi capelli mossi appena dal vento, coi tuoi occhi nerissimi e il tuo cuore trafitto, indimenticabile, struggente Amica …. NON TU, white pencil of my heart restling here where You an unforgettable Time are dreaming … river for ever !!! :-D

  9. Mi unisco a @Marta, mia cara @Penny … e, nel dirti BUON ANNO, m’ auguro che Tu ricompaia qui coi tuoi poetici racconti ! :-D

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