“Intanto, va scelto per bene il sasso” mi dici. “Deve essere piatto e non troppo piccolo. Poi va lanciato in orizzontale sul pelo dell’acqua. Così. Con un colpo secco del polso che gli dia la forza. In questo modo il sasso saltella anche sei o sette volte sull’acqua.” E’ tutta questione di forze, di equilibri, a volte solo di un nome che ti richiama alla mente un’altra persona, altri giochi, altri momenti. “Ti vedo bene”. Mi sono rimessa in piedi. Merito anche di questo bel posto e dell’acqua del fiume. Qui non c’è altro rumore se non quello dell’acqua che scorre. E’ il posto adatto per fa andar via le cose. Qui i sassi sono tondi, levigati e non ci sono spigoli pungenti. Tutt’al più bisogna stare attenti al muschio che ricopre quelli sommersi per non scivolarci sopra. Bisognerebbe aver imparato a farlo anche nella vita. A volte qualcuno riesce a mettere i sassi uno sull’altro come fossero una torre. Ma solo qualcuno bravo riesce a mettere i sassi più grandi alla fine, in alto. In equilibrio. Fino a quando? Fino al prossimo equilibrio. Come se la vita e i rapporti con le persone fossero solo una ricerca continua di un’armonia. “Suonare, sappiamo farlo un po’ tutti ma solo i musicisti bravi riescono ad improvvisare. Ricordatelo. Perché vuol dire che non solo conoscono la musica, ma che questa fa parte di loro.” Questo mi dici al telefono per sdrammatizzare che sei rimasto fermo con l’auto una giornata intera in mezzo al nulla di una landa desolata della Sardegna. Soltanto perché la chiave elettronica si era bagnata e non permetteva la messa in moto. “Immobilizer system mi dicono si chiami così, questa specie di antifurto che nemmeno sapevo esistesse”. “Nemmeno io. E cosa hai fatto?” Ti rispondo incuriosita. “ Tremila telefonate ma niente. Mi avrebbero fatto arrivare la chiave sostitutiva dopo una settimana. Ci pensi che casino? Allora mi sono fatto uno spaghetto aglio, olio e peperoncino (ormai ho attrezzato il kangoo come fosse un camper) e mi sono messo a suonare la chitarra. Ho smontato la chiave e l’ho messa al sole. Ho passato un pomeriggio così. In equilibrio tra giramento di palle, incoscienza, resa, speranza e un punto interrogativo disegnato sulla sabbia al quale mi sono aggrappato con tutta la mia forza. Non ci crederai, ma forse hai sentito il mio urlo. E’ stata una gioia immensa quando girando la chiave la macchina si è messa in moto. Dai, che ancora adesso non ci credo!”
Rialzarsi. Imparare a camminare. Di nuovo. Non tenere sempre gli occhi a terra per cercare sicurezza. Saltare da un sasso all’altro senza paura. E non guardare sempre quella ferita altrimenti non guarisce. Questo mi ha detto il fiume l’altro giorno.
“Sei un bell’equilibrio tra profondità e leggerezza”. Chi io? E ti sorrido anche se è un gioco, anche se non mi vedi, anche se siamo al buio. E’ che certe giornate sono così belle che vorresti farle arrivare a domani.
Ecco, anche io vorrei essere “un bell’equilibrio tra profondità e leggerezza”e invece non sono mai riuscita a far saltellare i sassi sull’acqua. Ho ancora molto da imparare…
Se vieni a trovarmi qui c’è una scuola famosa e grandi maestri. Di sicuro qualcosa impari : -)
Certi incidenti penso ce li chiamiamo per il piacere di rimanere sospesi, senza auto in mezzo a niente, in equilibrio instabile.
No lo so. Di certo so che l’equilibrio è instabile per sua natura. ;-)
Un pezzo bellissimo,che dice tutto.Metafora e realtà di vita.Cogliere sempre il lato positivo delle cose,in qualunque circostanza,anche se non è semplice.Ed è proprio un gioco d’equilibrio,ma se lo fai con naturalezza è piu’ difficile che cadi…
Un sorriso!
Diciamo cadi, ma inaspettatamente la vita ti fa un po’ da rete di protezione :-) Grazie
eccola mi cominciavi a mancare in questa calda estate, ma si vede che eri a viverti la tua bellissima estate e questo bel racconto carico di positività ne è la prova!!!è tutto un gioco di equilibri come in cucina se si dosa tutto con accortezza il risultato è sublime, quindi gioia dolore paura coraggio delusione amore devono trovare la loro armonia senza escludere nessun sentimento e saremo equilibristi perfetti nell’affrontare la vita!!
Sfagiolina, prima o poi te ci devi venire. Al fiume. :-)
e per fortuna che sei tornata, pennina. (io questo amico qui lo voglio conoscere, ci voglio parlare, che ha insegnarmi due o tre cose, io che son sempre lì che mi incazzo)
Sono stata via, all’aria aperta, quindi niente pc ma vi ho pensato tanto, credetemi. E tu vieni quando vuoi che sei la benvenuta o forse vengo io a Venezia che è meglio :-) un abbraccio grande
molto volentieri…cmq è vero che sono una mezza pianigiana ,ma un abbiaccacipolle con la casa sul fiume…;)
Poi ti devi mettere anche di sbieco, dico, per far saltare il sasso più volte nell’acqua, io al massimo riesco a farne fare 3 di salti …comunque questa cosa dell’equilibrio e leggerezza è una cosa che mi piace. Mi sembra invece che tu sia molto vicina a questo bell’equilibrio.
:-)
Esatto! Anche la posizione è fondamentale nel lancio. (il mio record è quattro ;-))
equilibrio, leggerezza, qualcosa mi dice che devo ricominciare le mie meditazioni. magari un salto da te lo faccio….
Prima che finisca l’estate, però. Che dopo il fiume si riprende giustamente tutto, fino alla prossima estate.
giustamente
perle di saggezza, l’armonia è tutto, in sé e con gli altri
e ne siamo costantemente alla ricerca
La cosa più difficile che c’è avere e tenere il giusto equilibrio…è come dire, quasi, che si è perfetti…. ;)
Piuttosto per quanto riguarda il far rimbalzare le pietre beh, modestamente solo una volta son riuscita a fare sette rimbalzi. Al mare, naturalmente… ;)
La parte più difficile è riuscire a non colpire nessuno (ah ah ah ah) sob.
ben tornata Sandra
ciao
.marta
No, no, secondo me non è legato alla perfezione. Per me non c’è o almeno io non è questo quello che ricerco. E’ riuscire a rimanere in piedi nonostante tutto e sapendo con fiducia che le forze continuano a cambiare sempre.Un equilibrio dinamico fatto spesso di forze opposte.
Non vale!Voi del mare siete fortunati. Il sale li tiene a galla :-)
ciao Marta
elogio dell’equilibrio instabile (preferirei dire temporaneo), ottima metafora di vita.
bentornata
ml
Noi due ci si capisce. Soprattutto sul temporaneo :-) grazie per tutto.
splendido equilibrio davvero :)
Grazie davvero :-)
:)
Bentornata pennina: Belle le metafore e…come dici tu sempre pronti a ricominciare e non a guardare in terra :-) <3
Grazie Mari, troppo buona :-)
bentornata. anche la foto del mio ultimo post è un fiume, anche se forse non si capisce molto.
il fiume aiuta sempre, se non altro l’acqua fredda sveglia e a volte già basta.
Ora da brava risalgo il fiume dei post arretrati e accumulati in questo mese e lo vado a leggere. . :-)
Ho scritto così poco che non ci metterai molto e comunque… l’hai già letto e commentato! È la foto con la nuvola, sotto c’è il fiume!
Ecco, ho fatto come i giapponesi in giro per l’Italia. Pensavo fosse un post di Tantoper ;-)
la chiave sta dentro, come sempre, solo chi è già morto (in qualche maniera) comincia a Vivere, e mette i sassi dove gli pare, in alto, in basso, comincia ad assumere la trasparenza del fiume. So che lo sai :-)
Se lo dici tu ti credo ;-)
ah mi prendi in giro…brava :-)
È così difficile trovare un equilibrio. Spesso mi sono immaginata come una giocoliera che tiene in bilico tanti piatti roteanti su dei bastoncini… E corre di qua e di la cercando di farli girare tutti bene… poi improvvisamente qualcosa va storto e tutti i piatti cadono a terra in mille pezzi. Ma lo sai cosa ho imparato in questo ultimo anno? Che se ti fai dare una mano da un amico a far girare i piatti, trovare il giusto equilibrio è molto più semplice.
Gli amici ti garantisco contribuiscono moltissimo al mio. ciao :-)
In equilibrio come i funamboli, sulla complessità della vita …sei tornata, con tutta la poesia bella della quale sei capace.
E far rimbalzare i sassi è un gioco bellissimo, per me è sempre stato un passatempo per sognatori.
Un abbraccio Sandra, buona giornata.
Sicuramente un passatempo a costo zero :-) Grazie Miss, sempre generosa nelle tue parole.
Bel post. Davvero.
Se scrivi é iniziata ufficialmente la stagione …
E quella é la “mia” Lima. No?
La stagione inizia il primo settembre (prepara gli scarponi). E comunque, un fiorentino non può dire la “mia” Lima. Proprio perché sei tu. ;-)
Mi sei mancata. Tiro un sasso.
GattaGennara sono sensibile ai “mi sei mancata”. Quasi, quasi, sparisco per un altro mese. Poi tu me lo ridici di nuovo, però. Ah i sassi. Lo so che hai un debole.
Hai mai provato a muoverti, ad occhi chiusi, seguendo una musica dolce ed evocativa? Se ti muovi lentamente e senza ascoltare la paura di urtare o di cadere… è bellissimo. Essere in equilibrio vuol dire anche non scagliarsi contro l’inevitabile e incontrollabile, ma reagire e trovare una nuova calma, un nuovo sorriso. Non so quanti rimbalzi facevo, coi sassi… parecchi, noi ci si allenava molto nel nostro torrentello :) Un bel post, davvero.
Hai detto una cosa bellissima che è come un regalo per me :
“Essere in equilibrio vuol dire anche non scagliarsi contro l’inevitabile e incontrollabile, ma reagire e trovare una nuova calma, un nuovo sorriso”
grazie :-).
Sono sempre molto belli i tuoi racconti, e sentiti.
Ciao
Giuseppe
Grazie Giuseppe.
Bello, come sempre. Che gare con mio fratello a far saltare sassi … perdevo sempre. Anche con l’equilibrio non sono messa bene …
Facciamo una squadra di tiratrici di sassi io, te, edp e fango? Oppure pensi che la edp sia sufficientemente pericolosa di questi tempi da mirare qualcuno alla testa :-).
Ci sto! Vada per il dream team!
… è buona come il pane …
Ci sono degli equilibri che sono belli per il solo fatto che esistono e non si possono spiegare, proprio cone quei sassi che pur essendro i più grandi riescono a stare su e non cadere!
Una parte di mistero fa sempre parte delle cose, della vita (per fortuna, mi verrebbe da dire) ciao :-)
Io quattro o cinque salti (al mare) riuscivo a farli. Mi andava meglio con gli egagropili, le palle di mare della posidonia, che scivolano molto bene sull’acqua.
Appena torno al mare cerco degli egagropili e provo subito ;-)
Le conoscevo come palle di mare, ma egagropili è più elegante (sia ringraziata wikipedia!)
Bella aspirazione per me: un equilibrio tra profondità e leggerezza.
Potrebbe diventare una verità…
Bellissimo questo post, in bilico tra metafora e concretezza levigata dal tempo e dagli elementi.
Anche più bello leggerlo dopo averti conosciuta. Te e il tuo sorriso :)
L’equilibrio è ciò che dici tu: non è staticità, è elasticità, resilienza, capacità di adattarsi al flusso sempre mutabile dello scorrere della vita, all’armonia segreta delle cose. E conquistarlo significa benessere :)
Ciao, Sandra!
Hai conosciuto anche il fiume. dall’alto ;-) ciao Cri e grazie
“Rialzarsi. Imparare a camminare. Di nuovo. Non tenere sempre gli occhi a terra per cercare sicurezza. Saltare da un sasso all’altro senza paura. E non guardare sempre quella ferita altrimenti non guarisce. ” Molto bello questo passaggio ;-) Bel post!
Angela
Grazie Angela. quello che sussurra il fiume è sempre bello e importante da ascoltare.
io da ragazzo….intendo pochi anni fa…..ero bravissimo. Lo facevo al mare dove è più difficile trovare i sassi adatti. Però la mattina, pazientemente (una volta ce l’avevo) li cercavo e poi riuscivo a farli rimbalzare 5, 6, 7 volte…..poi un giorno sono riuscito a prendere in un occhio un bambino….hai presente che mira ci vuole per colpire l’occhio di un bambino alla distanza di qualche metro dopo un rimbalzo dall’acqua? Ecco….da allora ho appeso i sassi al chiodo….rompendoli tutti
Se avessi usato una di quelle palle di pelo marine (vedi sopra) forse la botta sarebbe stata minima. Però che mira, gatto! :-D
mai sentite….ma sono troppo leggere per farle rimbalzare…il bambino non sarei mai riuscito a prenderlo ;-) e comunque come al solito i miei commenti mi sa che non c’azzeccano molto col tema del post….
Funamboli! bisogna essere funamboli per stare al mondo consapevolmente, viversi fino in fondo e osare con i sassi più grandi! ti abbraccio ^____^
Sorella, ricambio l’abbraccio e non dico altro ;-)
Pensavo a quali parole mi fossero mancate di più, in vacanza, giornate in cui sono stata pochissimo online. E niente, le tue molto, ecco.
L’equilibrio più bello è quello che non c’è, quello che va creato. Senza guardare sempre la ferita… Bellissimo post.
Grazie. Davvero.
E’ sullo stesso principio che si basa il presunto spiattellamento dei proiettili in India? In http://www.benelli.it si rcaaomanda ai cacciatori di non sparare contro superfici d’acqua
Se ne impara sempre una. Grazie.